Piccoli bronci e pigri sbadigli non reggono il confronto con la simpatia di un irresistibile naso rosso. Ci si incontra, nel primo pomeriggio, all’ingresso dell’Oratorio con gli occhi ancora un po’ assonnati che, comunque, non riescono a trattenere il desiderio di ritrovarsi con gli amici e con un compagno un po’ speciale.
Ogni diffidenza iniziale, infatti, crolla davanti alla figura del clown, che si rivela per i ragazzi del gruppo Antiochia – preadolescenti di I e II media – un amico, un abile equilibrista tra gesti e sorrisi.
Il clown è una figura educativa che, attraverso sketch, mimi e tanto altro, permette di riflettere su di sé e di divertirsi insieme. Ciascuno dei ragazzi, dopo il primo approccio, è ormai impaziente di provarsi in gag e tecniche teatrali. Prima le prove con gli amici, poi sul piccolo palcoscenico, seminascosto nella parrocchia di Borgo Piave, diventano l’occasione per guardarsi con occhi nuovi e rivolgere il proprio sguardo – vivo e curioso – anche sugli altri amici e compagni, scoprendo che l’incontro con chi è diverso può dar vita non solo a colorate scenette ma anche a relazioni vere, amicizie senza filtri.
Così, dopo tante prove, cadute e tentativi, cala il sipario – ma solo sino al sabato successivo! – e quel naso rosso ha ormai contagiato tutti: sorrisi luminosi e occhi vispi già non vedono l’ora di rincontrarsi.