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HospitArti in Pediatria (Clown’s day)

Da marzo 2020 le attività di HospitArti sono sospese per l'emergenza Covid-19

Soltanto il progetto "Pioggia di stelle", consistente in videoletture di storie per bambini, prosegue con la sua presenza virtuale accanto ai piccoli degenti e non (canale HospitArti di Youtube). L'équipe ha avviato inoltre il progetto teatrale "A che scena giochiamo?" destinato a bambini della scuola primaria.

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È possibile giocare, ridere, colorare, cantare, divertirsi con tanti anche con una flebo, qualche linea di febbre e se si è in una camera di ospedale?

È possibile farsi accanto a chi incrocia “la strettoia della malattia” e ri-animare il valore della Vita?

Per i volontari impegnati nel progetto è possibile, ed è possibile farlo in un clima di festa, di incontro e di dialogo, e animare così un tempo di gioco e di ricreazione in cui la necessità delle cure fisiche si intreccia con il bisogno di continuare a dare spazio e spessore alle attività più quotidiane.

Non c’è improvvisazione, è invece un tempo intenzionalmente programmato per le diverse fasce d’età, e a lavorare sono generazioni diverse di animatori, che lavorano fianco a fianco offrendo ciascuno il meglio di sé per animare la Vita dei piccoli e delle loro famiglie.

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È un’esperienza che l’Associazione C.A.Sa. propone a quanti lo desiderano e a cui è possibile partecipare frequentando i nostri corsi di formazione (“H-Demia” – “Io volo, e tu?”)

Attualmente siamo presenti nell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, nei reparti di Pediatria e Chirurgia Pediatrica, diversi giorni di ogni settimana, da settembre a luglio.

L'INCONTRO CON I BAMBINI

Un’attività con i bambini si può organizzare in tanti modi: dipende dall’obiettivo. Nella nostra esperienza di volontariato (in ospedale e in altri contesti) il punto fermo è dato da una chiara intenzionalità educativa. L'attività con i bambini non è mai un agire neutro, ma li forma e li educa in una certa direzione. Si tratta di avere chiaro quale sia questa direzione.

Nei nostri pomeriggi in ospedale abbiamo scelto di costruire le attività intorno ad una idea-chiave, ogni giorno diversa, ma comunque tratta dalla nostra programmazione annuale. Sulla base dell'idea individuata procediamo alla scelta di una narrazione, che è il cuore dell’attività, nel senso che gli altri momenti preparano o sviluppano proprio il momento narrativo. Che sia uno spettacolo di burattini, il racconto di una storia o un’altra forma di rappresentazione, il momento narrativo è seguito da una “rilettura” dialogata che permette di far emergere l’idea-chiave e da un’attività manuale o di gioco che permetta al bambino di “rinforzare” l’acquisizione di quell'idea accedendovi attraverso linguaggi diversi.

Questo è il cuore del nostro incontro, che è preceduto da un momento festoso di accoglienza, con musica e canzoni, e seguito da un momento conclusivo in cui esprimere un grazie per quanto si è vissuto insieme.

Il tutto si intreccia alla parola scambiata, che resta il linguaggio privilegiato di ogni incontro che voglia definirsi tale. Mentre si fa musica, si ascolta una storia o si lavora per realizzare un oggetto, tra i bambini e noi “corrono” soprattutto parole di simpatia, che creano un clima di festa e spesso rendono possibile una comunicazione più intensa sui propri vissuti. Né sono esclusi, da questa comunicazione, i genitori o gli altri adulti che sono eventualmente presenti. L’intenzionalità educativa non passa, dunque, solo attraverso la proposta di un contenuto educativo sviluppato in chiavi diverse, ma anche attraverso la libertà dell’incontro, in cerchio o faccia a faccia, in cui parlare e chiedere, raccontarsi e riflettere insieme.

Possiamo così sintetizzare la struttura-tipo di un incontro con i bambini:

  • Accoglienza con musica e canti accompagnati da chitarra e/o strumentini ritmici
  • Momento narrativo (narrazioni – storie per burattini)
  • Rilettura della narrazione per far emergere l'idea-chiave
  • Laboratorio di manualità o gioco di gruppo legato alla narrazione, possibilmente all'idea-chiave (giochi, laboratori)
  • Eventuale momento di gioco libero
  • Momento del “grazie” suggerito dall'esperienza fatta (da scrivere su un biglietto o su un cartellone, da regalare all’interessato… le modalità possono essere tante!)
  • Riordino della sala e dei materiali e saluti


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