I vegliardi tra noi ricordano sicuramente la canzone "Aggiungi un posto a tavola" tratta dall'omonimo musical interpretato da Johnny Dorelli. Un testo ricco di significati, scandito da un ritmo coinvolgente ed allegro; una canzone non certo facile da cantare, ma con il Coro 7 Note abbiamo deciso di studiarla ed impararla.
Così ci siamo messi di gran lena a provare le diverse parti musicali di cui è composta e alla fine l'abbiamo cantata tutta insieme: introduzione, apertura, voci compatte, toni corretti, crescendo musicale e poi... l'errore! Vabbè... Si riparte: introduzione, apertura, voci compatte, toni corretti, crescendo musicale, errore! Non va bene. Riproviamo. Introduzione, apertura..., crescendo musicale e ancora: errore! Errore!! Errore!!! Sempre, costante, preciso come un metronomo, arrivava l'errore! Sempre lo stesso.
Non so se avete presente la canzone, in quel punto in cui dice «E corri verso lui, con la tua mano tesa... »: ecco, proprio in quel punto, con la complicità della base musicale che gioca con note ed accordi portando su altre tonalità, partiva la stonatura, compatta e coerente da parte di tutto il coro, nessuno escluso. È un punto difficile, dice Teresa, maestra di piano, che ci fa sentire il salto di nona che il coro dovrebbe eseguire. Sulla tastiera sembra facile, ma cantando, proprio non ci si riesce. Intanto si avvicinava lo spettacolo al Teatro Paisiello (che si rivelerà un successo strepitoso! n.d.r.) e le prove si intensificavano così come i diversi tentativi per cercare di risolvere quel preciso errore. Il canto è bellissimo, eseguito perfettamente dall'inizio alla fine... salvo che in quell'unico terribile passaggio che proprio non riuscivamo ad eseguire correttamente. I più grandi del coro provavano a concentrarsi, a girarsi al contrario, ad avvicinarsi tra loro, a tapparsi un orecchio, a tapparsi due orecchie... ma anche tappandosi il naso il risultato era sempre il medesimo! Potete immaginare la delusione quando abbiamo deciso di eliminare dalla scaletta dello spettacolo questo canto. Nessuno voleva arrendersi ma tutti i membri del coro erano consapevoli che quella particolare stonatura non era accettabile. Dovevamo rinunciare... per il momento!
Dopo lo spettacolo, ci abbiamo riprovato, spezzettando e provando nota per nota quel preciso passaggio. Ogni volta che ci vedevamo, facevamo quel pezzo, solo quel pezzo, e poi cambiavamo canto. Trascorsi 2 mesi di prove eseguite in questo modo, abbiamo deciso di cantarlo tutto. I ragazzi erano concentratissimi e determinati. Abbiamo avviato la base. Introduzione, apertura, voci compatte, toni corretti, crescendo musicale e poi... il passaggio riesce perfettamente! E mentre continuiamo a cantare, inizia un giro di sguardi che muta velocemente dall'incredulo al felice!
Se ricordate, la strofa intera che racchiude il pezzo che proprio non riuscivamo a cantare è: «E corri verso lui, con tua mano tesa. E corri verso lui, spalancagli un sorriso e grida: "Evviva, evviva!"».
Ebbene, vi assicuro che non ho mai sentito un "EVVIVA" più convinto e vero, gridato da sorrisi tanto spalancati e gioiosi!
E quando alla fine le ultime note della base si sono concluse, dopo un secondo di silenzio assoluto, un boato ha riempito la sala prove. Baci, abbracci, salti di gioia. I ragazzi ne hanno parlato tra loro per giorni. Sembrava a tutti di aver conquistato una vetta... e, probabilmente, era vero! Una vetta alta ed apparentemente irraggiungibile che, una volta conquistata, ha dato senso a mesi di fatica e di impegno...