Libro di: Ursula K. Le Guin
Editore: Nord
Anno: 2007
Trama: Sparviero è un ragazzino della piccola isola di Gont, ma, quando con un incantesimo rudimentale riesce a mettere in rotta un drappello di feroci Karg, il saggio mago Ogion intravede in lui il Potere e lo prende sotto la sua ala. È così che Sparviero può bussare alla porta di Roke, l’isola dove i maghi studiano l’Antica Favella, la lingua in cui sono scritti i veri nomi delle cose e la cui conoscenza permette di esercitare il Potere sul mondo. Ma il giovane perde presto il controllo e per dimostrare il proprio potere rompe l’Equilibrio delle cose ed evoca una terribile creatura delle tenebre, un gebbeth che lo sfregia in volto, mette a repentaglio persino la vita dell’Arcimago, accorso a ristabilire l’ordine, e poi fugge seminando terrore. Caduto in disgrazia, Sparviero è costretto ad un pericoloso viaggio per affrontare la propria metà oscura e ricongiungersi con essa, un percorso lungo il quale incontrerà i draghi, creature antichissime, astute, altre, unici temibili depositari dell’Antica Favella, di cui un giorno sarà signore. Attraverso l’oscurità delle tombe di Atuan, Sparviero diventerà Arcimago e restituirà agli uomini la Runa della Pace; ma dovrà spingersi sino alla spiaggia più lontana, oltre la soglia del mondo dei vivi, per servire l’ascesa di un re sul trono di Havnor, baluardo contro il caos troppo a lungo rimasto incustodito. Svuotato per il bene di Earthsea di tutto il suo Potere, Sparviero continuerà a servirla fidando solo sulla sua umanità e aprendosi sempre più ad una relazione più profonda con gli altri.
Consigliato: A chi cerca un fantasy di spessore.
A chi ama percorrere i sentieri di altri mondi, costruiti verosimilmente.
A chi non resiste al solo parlare di draghi&maghi: questo è un libro che non può perdere!
Il nostro parere: Si tratta di uno dei pilastri del genere fantasy. Il contesto mitologico è immaginifico e accattivante, in grado di offrire l’effetto delle quinte sceniche alla narrazione. Anche l’azione è generalmente molto compassata (troppo, a tratti) e con il succedersi dei libri lascia sempre più spazio a uno sguardo psicologico e introspettivo dei personaggi. D’altronde, quelle che si muovono nell'arcipelago di Earthsea sono figure disegnate con tratti realistici e complesse. Proprio come il mondo che abitano, esse sono vere e proprie isole, ben distinte nella loro unicità e soggettività, senza che ci sia alcunché – lingua, razza, credo – che realmente possa costituirne un’identità di gruppo: lo stesso Sparviero è un solitario. Ma quest’isolamento è una situazione in evoluzione: come il re che dopo secoli siede nuovamente sul trono di Havnor e riporta l’ordine e l’unità tra le isole, così l’intrecciarsi dei legami personali trasforma alla fine il cast dei personaggi da gruppo di isole in arcipelago. Il tutto è condotto dall’autrice con maestria narrativa, capace di conferire profondità ai dialoghi, trasmettere pathos e infondere un respiro epico. Nella magia della Le Guin si ritrova il valore della responsabilità, ma soprattutto quello della parola, strumento dell’uomo per scavare la verità delle cose e interagire con il mondo circostante per modificarlo.
L'Autore: Ursula K. Le Guin nasce nel 1929 in California, figlia di una scrittrice e del noto antropologo Kroeber. Laureata in letteratura francese e italiana, è un’accreditata scrittrice di opere fantasy e di fantascienza, per le quali ha ricevuto numerosi premi e un’onorificenza riservata prima di lei ad autori del calibro di Ray Bradbury e Isaac Asimov. Per la prima volta raccolti insieme, i cinque libri de La leggenda di Earthsea rappresentano il suo capolavoro: da essi sono stati tratti un film per la tv e un film d’animazione ad opera di Goro Miyazaki, figlio del più celebre regista giapponese.